Le saghe familiari sono, da sempre, uno dei generi più apprezzati dai lettori. Da grandi classici come I Malavoglia alla saga dei Florio, sono libri che volano via dagli scaffali, capaci di conquistare e ammaliare come nessun altro. Dopotutto, quale genere migliore per immergersi in una storia corale che in sé ne racchiude altre mille? Quale modo migliore per viaggiare, con la mente e con il cuore, attraverso le vite di personaggi veri quasi quanto noi?
Non tutte le saghe familiari, però, sono lunghissime epiche generazionali. Soprattutto nell’epoca contemporanea, in cui il concetto di “famiglia” sta cambiando rispetto al passato, è opportuno includere nel genere anche opere che a un primo sguardo non sembrerebbero appartenervi.
Se anche a te piacciono le saghe familiari e vuoi scoprire nuove letture contemporanee, allora ecco 3 titoli indipendenti selezionati dalla Libreria Incipit23 che non puoi assolutamente perdere.
“Quel segreto era come un cielo nero sopra le nostre teste, con nuvole scure e dense, nuvole di tempesta: finché la pioggia non fosse scesa con violenza tra lampi e fulmini, finché l’acqua e il vento non ci avessero travolto, la nostra amicizia non avrebbe potuto rinascere.”
C’è sempre un fiore da cogliere, l’ultimo romanzo di Tomaso Nigris, ripercorre la vita di due famiglie nella Milano degli anni Sessanta.
A Cernusco, la famiglia Beretta e la famiglia Schiavon conducono vite umili e parallele, lavorando senza sosta per un futuro migliore per i propri figli. E sono proprio questi figli le voci narranti di questo romanzo corale: Berta e Luca Beretta, fratelli inseparabili, e Alessandra Schiavon, amica del cuore della prima e innamorata del secondo. Le vite di Alessandra, Berta e Luca s’intrecciano così in un racconto con un filo comune sempre teso, una nota d’affetto reciproco sempre presente nelle voci di ciascuno.
Attraverso queste voci, la vicenda si dipana un capitolo per volta e si rivela in grado di toccare le corde dei lettori tramite gli avvenimenti che coinvolgono i tre protagonisti: le difficoltà economiche, lo sfruttamento sul lavoro, un sogno nel cassetto (per i Beretta); uno screzio insanabile tra padre e figlio, il canto di sirena della lotta armata, la perdita emotiva e fisica dei propri figli (per gli Schiavon). Finché, con un prologo che si collega all’epilogo in una struttura ad anello, non si giunge a quelli che sono proprio i giorni nostri.
Iperborea, 11a edizione 2021. Prezzo: 18,50€
“Era una grande casa, con trentacinque stanze. Lì, per secoli, famiglie dello stesso sangue avevano vissuto al servizio della moschea. Ogni stanza aveva una funzione e un nome corrispondente a quella funzione, come la stanza della cupola, la stanza dell’oppio, la stanza dei racconti, la stanza dei tappeti, la stanza dei malati, la stanza delle nonne, la biblioteca e la stanza del corvo.”
Un romanzo che ha affascinato i lettori olandesi al punto da votarlo come secondo miglior libro mai scritto nella loro lingua, e con cui Kader Abdolah segna la sua sofferta e complessa riconciliazione con il proprio passato, La casa della moschea è una saga familiare che ci accompagna alla scoperta della storia e della cultura iraniana.
È Aga Jan il personaggio centrale, ricco mercante e capo del bazar di Senjan, nel cuore della Persia, patriarca della casa della moschea, dimora secolare dove regna l’armonia delle antiche tradizioni e, all’ombra dei minareti, si annodano amori, matrimoni, sogni, tresche e preghiere come i fili dei tappeti. Finché il vento della Storia irrompe nella casa e trascina con sé i figli della moschea, rendendoli protagonisti degli eventi più drammatici.
Se il nipote Ghalghal diventerà addirittura braccio destro di Khomeini, nessuno si sottrae alle responsabilità del momento: chi lotterà contro l’oppressione, chi ne sarà strumento, chi farà esplodere i cinema e chi con la sua videocamera registrerà i fatti che faranno il giro del mondo. Solo il saggio e paziente Aga Jan rimane nell’occhio del ciclone, testimone del presente e custode del passato, fedele alle sue radici e a una religiosità che offre un’immagine dell’Islam ben diversa da quella trasmessa dai media occidentali, una fede profondamente umana.
Alter Ego, 2021. Prezzo: 16€
“Questa faccenda della vita non è certo un viaggio in prima classe e, se ci mettessimo a sindacare su ogni stronzata, sarebbe anche peggio.”
Gli orvietani bevono sempre e solo vino rosso, in qualunque periodo dell’anno. E Allegra non fa eccezione. Nemmeno Libero, suo fratello, si faceva troppi problemi, ma questo lei lo sa solo per sentito dire: quando Libero è scomparso senza lasciare traccia, Allegra aveva tre anni e i suoi genitori, un tempo rispettati enotecari, da allora sono sprofondati in uno stato di perenne alterazione. Con il padre alcolizzato e la madre sotto farmaci, è Luna, sua sorella, a farsi carico della famiglia, anche se sembra sempre sull’orlo di una crisi di nervi.
Almeno fino a quando, quindici anni dopo e con la stessa leggerezza con cui se ne era andato, Libero ricompare e Allegra è la sola a esserne a conoscenza.
Con Allegra, l’autore Massimo M. Maggi tratteggia una saga familiare contemporanea di profondo impatto, marcata da quel misto di decadenza e speranza che caratterizza le vite di quei figli che si ritrovano, troppo presto, a dover vestire i panni dei genitori.