Se si cercano su Google le parole libri femministi, quella che viene fuori è una vera e propria marea di testi. “Da dove inizio?” si potrà chiedere la persona che il femminismo non lo conosce, ma lo vorrebbe capire. “E ora che cosa leggo?” si chiederà invece la persona che i libri femministi pensa di averli letti tutti, ma sente ancora il bisogno di approfondire alcune tematiche più d’avanguardia. “Che cosa brucio nel prossimo reel di Instagram?” si chiederà Carco Mepaldi (se lo sai, lo sai) e, beh. I roghi di libri sono un po’ demodé, ma l’informazione non si nega a nessuno.
La libreria Incipit23 ha dunque selezionato per voi 5 libri femministi inclusivi e indipendenti adatti a tutti i tipi di lettori: a chi vorrebbe avvicinarsi al femminismo, ma non sa come farlo, e a chi desidera espandere i propri orizzonti su un tema che resta, ancora oggi, di grandissima attualità.
“Il femminismo è per tutti” di bell hooks (Tamu Edizioni, 14€)
Avvicinatevi. Guardate come il femminismo può toccare e cambiare la vostra vita e la vita di tutti. Avvicinatevi e scoprite in prima persona che cos’è il movimento femminista. Venite più vicino e vedrete: il femminismo è per tutti.
Il femminismo è per tutti aspira a essere uno strumento affinché questo movimento, che è anche una visione del mondo, arrivi a quelle persone che non ne hanno mai sentito parlare, o ne hanno sentito parlare in modo inesatto e fuorviante.
L’opinione della libraia: ho scelto di aprire la lista con questo libro perché è proprio questo il modo migliore di leggerlo: all’inizio, quando ci si sente un po’ spaesati dal mondo complesso e sfaccettato che è quello della teoria femminista. Con capitoli brevi e mirati, Il femminismo è per tutti riesce a fornire un’infarinatura che si è poi liberi di approfondire con testi specifici.
Lo stile, neanche a dirlo, è quasi letterario, accattivante come un romanzo o una serie di storie attorno al fuoco: “avvicinatevi”, dice bell hooks. E noi, rapiti, obbediamo.
“Perché il femminismo serve anche agli uomini” di Lorenzo Gasparrini (Eris, 6€)
L’uomo eterosessuale, imprigionato dalla nascita nelle costrizioni della mascolinità virile, vincente, oppressiva, alpha, obbligato a parlare il linguaggio, a praticare le abitudini e a indossare la divisa del macho per essere socialmente accettato, non deve attuare una resistenza, ma una diserzione.
La cultura dominante dice che c’è un solo modo di essere uomini. L’uomo deve essere sicuro di sé, autorevole, non deve mai manifestare emozioni e debolezza, può fare quello che vuole senza dover chiedere mai. Ma la verità è che esistono tanti modi di essere uomini, e sono tutti migliori di questo.
L’opinione della libraia: un titolo provocatorio per un libretto altrettanto provocatorio. Il saggio di Lorenzo Gasparrini è poco più di un pamphlet in termini di lunghezza (ehi, signor* non-ho-tempo-di-leggere: dico a voi!) ed è l’unico libro in questa lista a essere rivolto specificamente agli uomini. Perché la cultura patriarcale che opprime le donne è la stessa che dice all’uomo di non piangere, di imbottigliare le emozioni, di fare certe esibizioni di mascolinità che chiamare “tossiche” è quasi un complimento.
Non so voi, ma io questo libro (e vi chiedo perdono per l’argomento che sto per resuscitare) lo regalerei in doppia copia a Chris Rock e Will Smith. E ve lo spiegherei anche il perché, ma a volte un’immagine vale più di mille parole.
“Il corpo elettrico” di Jennifer Guerra (Edizioni Tlon, 15€)
«Canto il corpo elettrico / le schiere di quelli che amo mi abbracciano e io li abbraccio / non mi lasceranno sinché non andrà con loro, non risponderà loro / e li purificherà, li caricherà in pieno con il carico dell’anima».
Così Walt Whitman racconta il corpo umano in “Foglie d’Erba”: inizio e limite di ogni nostra azione, primo confine dell’universo. Oggi il corpo messo al centro del dibattito nella società contemporanea è quello della donna, che si fa terreno simbolico, campo sui cui combattono forze diverse e in contrapposizione. In Il corpo elettrico, Jennifer Guerra traccia un percorso che parte dall’autocoscienza del corpo femminile e arriva fino ai gender studies contemporanei, per recuperare i concetti e le lotte femministe e adattarle al nuovo millennio.
L’opinione della libraia: La cosa che mi ha più colpita di questo libro è la semplicità con la quale scorre. Una semplicità che non si traduce in banalità dei contenuti o dell’espressione, anzi: ho apprezzato moltissimo l’attenzione ai termini e il modo accessibile in cui sono presentati a un lettore che potrebbe non essere ferrato.
Si tratta di un libro con un focus ben preciso, il corpo e il desiderio, ma la sua autrice Jennifer Guerra non ha paura di andare oltre, che sia con citazioni letterarie o con la spietata ironia dadaista tipica della sua generazione. Che poi è anche la mia. (E infatti non sapete che depressione quando ho visto quel “1995” nella biografia. Che dire: c’è chi a 25 anni firma un libro come questo, e chi tira su imperi commerciali di rape in Animal Crossing. A ognuno il suo.)
“La terra non è piatta. Mondo lgbtiq+, femminismi plurali e femminismi escludenti” di AA.VV. (Asterisco Edizioni, 15€)
Mostrare che la bicategorizzazione uomo/donna non abbia nulla di naturale, nulla di eterno, nulla di immutabile, ma che sia una struttura sociale solidissimamente naturalizzata per servire ad una certa distribuzione del potere è il più vertiginoso merito dei saggi provocanti e destabilizzanti che compongono questo libro.
Questo libro plurivoco cerca di mappare teorie e pratiche lgbti*, queer e transfemministe nelle zone di conflitto interne ed esterne, tra la situazione italiana e quella internazionale. Non si tratta solo di dissidenza rispetto a un regime di eterosessualità obbligatoria, ma di una posta in gioco maggiore, che tende alla costruzione di un’egemonia culturale in società ormai deflagranti e a rischio di collasso in nuove forme di società razziste, sessiste e omolesbotransfobiche. La terra è rotonda e ha un futuro femminista, transfemminista e queer.
L’opinione della libraia: senza dubbio il libro più complesso di questa lista, che è il motivo per cui l’ho lasciato (quasi) per ultimo. A differenza dei titoli di cui sopra, La terra non è piatta presuppone una conoscenza più che superficiale delle battaglie femministe (e queer) passate e contemporanee. Nello specifico, il libro tratta di femminismo inclusivo: un femminismo che si occupi (e preoccupi) dei diritti delle donne trans, che sia consapevole delle specificità dei femminismi non-bianchi, che si accompagni alle battaglie lgbtqi*.
Non un libro “for dummies”, dunque, ma una raccolta di saggi di approfondimento su tematiche dibattute ai più alti livelli socio-politico-culturali nel panorama internazionale. Così, mentre ancora una grande fetta di mondo cerca di capire che sì, nel 2022 c’è ancora MOLTO bisogno di femminismo, le autrici di questi saggi si fanno portatrici avanguardiste di problematiche insidiose, sconosciute, largamente misinterpretate. Quelle che ancora troppo spesso ci prendono in contropiede (se non mi credete, chiedetelo al Texas).
“Xenofemminismo” di Helen Hester (Produzioni Nero, 15€)
Il postfemminismo è finito: è l’ora dello xenofemminismo! Spietato, diretto, senza compromessi: l’anello mancante tra il femminismo radicale degli anni Settanta e le le attuali strategie emancipatorie della cultura cyborg, trans e queer. Amatelo, odiatelo, ma leggetelo assolutamente. (Paul B. Preciado)
Abolizione dei generi! Antinaturalismo! Tecno-razionalismo per l’emancipazione totale! Famiglia, corpo, identità sessuale, lavoro domestico: rigettando le fallimentari strategie del femminismo riformista e spezzando il tradizionale legame tra scienza e patriarcato, Helen Hester propone di riconfigurare il potenziale in un mondo trasformato dalla tecnologia e dalla rivoluzione digitale. Audace e iconoclasta, lo xenofemminismo è un invito ad abbracciare il futuro in tutta la sua complessità: “Se la natura è ingiusta, cambia la natura!” Lo xenofemminismo va oltre la semplice rivendicazione della parità di genere, per anticipare un mondo in cui le differenze proliferano all’infinito.
L’opinione della libraia: partiamo dal presupposto che io sono di parte. Adoro tutte le case editrici menzionate in quest’articolo, ma Produzioni Nero? Li amo. E infatti quale editore si sognerebbe di stampare sui suoi libri femministi le parole stregoneria cyborg? Nero non solo lo fa, ma lo fa magistralmente. Credibilmente. Perché sì, nonostante le copertine provocatorie e memestetiche, i saggi di Nero sono seri al 100%.
Dalle teorie futuristiche sul corpo a una visione alternativa di riproduttività, passando per il virtualmente sconosciuto ecofemminismo, Xenofemminismo è un testo per chi è già proiettato nel Ventiduesimo secolo. Con un linguaggio assolutamente fuori dalla portata dei profani.