Come per tutti i miti, basta una parola per evocare un mondo: prova a chiedere “uno sbagliato” e ogni bar che si rispetti ti offrirà senza alcun tentennamento un Negroni Sbagliato. Si tratta del leggendario cocktail milanese nato (sembra) da un banale errore e diventato l’icona di una generazione.
Era il 1968 e anche in Italia tutto stava cambiando: la società, il lavoro, le relazioni e anche il modo di uscire la sera e divertirsi. Allora il Bar Basso di via Plinio a Milano era uno dei posti più frequentati in città. Il suo bartender, Mirko Stocchetto, poi diventato il mitico patron del locale, era al culmine della popolarità.
Secondo la leggenda le cose andarono così. In una serata molto affollata lo stesso Stocchetto, preparando l’ennesimo Negroni, per errore avrebbe aggiunto del prosecco anziché del gin alla base di vermuth rosso e bitter…
Forse non fu proprio un errore, o forse a commetterlo non fu l’esperto bartender, ma di certo fu proprio Mirko Stocchetto a rendersi conto che quel Negroni Sbagliato, dal gusto più morbido e “facile”, poteva essere perfetto per la nuova clientela di quei tempi rivoluzionari. Non più solo uomini attempati, ma anche donne, giovani, studenti, tutti con una gran voglia di divertirsi. L’intuizione geniale ebbe un enorme successo! Prima allo storico Bar Basso, poi in tutta Italia e ancora in giro per il mondo, dove il Negroni Sbagliato (come pure il Negroni) è simbolo di tutto il meglio dell’Italian Style.
«Cosa suggerisce a due ragazze belle e brillanti come noi?» chiesi spavalda. «Suggerisco un Negroni Sbagliato. L’ha inventato un mio amico, il titolare del Bar Basso a Milano. È molto chic, perfetto per delle signorine belle e simpatiche come voi: insieme al Campari c’è dello spumante Brut al posto del gin.» Lo disse facendomi l’occhiolino. Era un furbetto, ci sapeva fare.
Lo “sbagliato” alleggerì la tensione e le nostre teste. Da allora divenne il nostro aperitivo.
C’è sempre un fiore da cogliere (Incipit23), di Tomaso Nigris
Da un dialogo tra Berta e Alessandra, protagoniste del romanzo, a metà anni Settanta.
Il classico Negroni è anche lui una geniale invenzione italiana famosa in tutto il mondo della mixology. Nasce a Firenze nel 1919 per intuizione del conte Camillo Negroni, habitué del Caffè Casoni di via Tornabuoni. Il conte voleva un’alternativa al suo solito aperitivo Americano (bitter, vermuth rosso e acqua gassata). Così, chiese al barman di aggiungere del gin al posto del seltz. Il resto è storia del bere internazionale.
La differenza tra Negroni e Negroni Sbagliato sta proprio nel fatto che nello Sbagliato si sostituisce al gin lo spumante brut, conferendo al drink un gusto più morbido e un tasso alcolico decisamente più basso della versione originale.
Desideri provare il Negroni Sbagliato? Fai un salto ad Incipit23, ci pensiamo noi!